La terra sta piangendo by Peter Cozzens

La terra sta piangendo by Peter Cozzens

autore:Peter Cozzens [Cozzens, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852087479
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


George Crook non vedeva l’ora di entrare in azione. In meno di un mese, Nelson Miles aveva inflitto più danni ai Lakota dissidenti di quanto avesse fatto Crook in otto. Toro Seduto era al di là della sua portata, ma l’accampamento di Cavallo Pazzo si trovava, presumibilmente, a una distanza tale da poter essere attaccato (anche se Crook non sapeva con esattezza dove fosse). Siccome per due volte non era riuscito a trovarlo – prima nella vergognosa campagna del Powder nel marzo 1876, e poi con la marcia di settembre, degna di un Don Chisciotte –, Crook era determinato a chiudere i conti prima della fine dell’anno. Così, con grande fanfara, nel mese di novembre lanciò la sua terza campagna contro lo sfuggente capo di guerra dei Lakota. La chiamò «spedizione sul fiume Powder». Ancora una volta, Crook mise insieme un grande spiegamento di forze. In questa occasione, millecinquecento uomini dell’esercito regolare, incluso il 4º cavalleria di Mackenzie, trecento conducenti civili e quasi quattrocento ausiliari indiani uscirono marciando da Fort Fetterman.

A prescindere dai risultati che poteva raggiungere la campagna, Crook aveva già messo a segno una vittoria diplomatica più importante di qualunque trionfo sul campo di battaglia si aspettasse di ottenere, in particolare per le sue implicazioni a lungo termine nei confronti delle bande di dissidenti. Mentre reclutava gli indiani per la spedizione, qualcosa del vecchio, astuto Crook era tornato in superficie. Ai suoi ordini cavalcavano guerrieri provenienti da otto tribù, alcune delle quali con una lunga storia di reciproche ostilità. Erano in maggioranza Pawnee e Shoshone, ma c’erano anche Lakota di riserva, Cheyenne, Arapaho, Ute, Bannock e Nez Percé. I capi compresero la logica sottostante a questa politica di reclutamento. I bisonti stavano scomparendo, ricordò loro Crook, mentre gli insediamenti bianchi erano sempre più estesi. Gli indiani, dichiarò, dovevano «unirsi in amicizia» o perire. Un capo pawnee, d’accordo con Crook, espresse sentimenti che solo poco tempo prima sarebbero sembrati impensabili. «Fratelli,» disse «siamo tutti dello stesso colore, e siamo tutti indiani.» Inoltre, avrebbe potuto aggiungere, erano tutti dalla parte del Grande Padre. Crook era riuscito laddove i più potenti capi di guerra avevano fallito: aveva risvegliato il senso di una «identità indiana» e di un interesse comune nelle tribù delle pianure settentrionali e del Pacifico nordoccidentale. Il caso, però, volle che tutto ciò si rivolgesse contro la loro stessa libertà.20



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